Maria SS. Madre di Dio
Lc 2, 16-21
Tante notti.
Tante veglie insonni. Ma quella del trentuno dicembre è particolare. Ci
si prepara da tempo per organizzarla. Prima il cenone,
normalmente fino a mezzanotte, poi si scende in piazza per brindare al
nuovo anno. Molti sono i concerti che allietano le città.
I botti,
grande tradizione partenopea diffusa un po’ dovunque, già dal mattino
fanno sentire la loro “voce”; a mezzanotte raggiungono il clou.
Variopinti colori si mischiano nel cielo notturno ritmati da colpi da
sparo, lasciando nell’aria una gradevole scia di zolfo.
A quell’ora è veramente un caos. Si saluta il nuovo anno stappando bottiglie di spumante, abbracciandosi, urlando di gioia, gettando cose inutili.
In effetti, anch’io avrei qualcosa da buttare.
Sono quelle cose inutili che offuscano i miei pensieri, come scrupoli o
sensi di colpa. Oppure quel pessimismo cosmico che a volte mi assale e
mi rende bruto.
Però voglio anche ringraziare Dio per quanto mi ha dato. Molto. Anche per aver aperto questo blog
ed essermi, così, immerso in un’esperienza decisiva di condivisione che
mi ha permesso di potervi parlare di me e aprirmi al confronto con
alcuni di voi.
Sono proprio contento di poter ringraziare Dio con voi e sotto lo sguardo di Maria,
la madre di Gesù. Lei ci insegna sempre che se vogliamo cambiare il
mondo, dobbiamo partire dalle cose umili del quotidiano e lì dire il
nostro sì a Dio e al suo disegno di amore.
Quando scoccherà la mezzanotte,
tra botti e spumante, guarderò il nuovo anno con ottimismo perché so
che Dio non ci abbandonerà e troverà il modo per rendersi presente nella
nostra vita. Così come ha fatto con Maria.
A noi la risposta.
Buon Anno!