E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».
E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Mc 1, 27
Da piccoli andavamo sempre a mare con i cuginetti. Un giorno, nel pomeriggio, mentre mio zio voleva riposare, noi facevamo capricci. E lui urlò forte: silenzio! Risuonò in tutto l'appartamento, ancora adesso mi sembra di sentirlo. E silenzio fu. Tombale. Penso che le nostre mamme lo ringraziarono, non ne potevano più.
Una parola forte è opportuna in alcuni casi. A volte lo faccio in chiesa. Altre volte con me stesso, quando mi ribolle qualcosa dentro. Taci! Meglio frenare gli impulsi distruttivi. Lo stesso Gesù con il tale del vangelo odierno. Dice a quello spirito che lo ha pervaso di stare zitto e di lasciare l'uomo. La sua parola salva.
In effetti abbiamo tutti bisogno di zittire il nostro animo ribelle alla vita. Quello che ci rende disumani. Ci fa diventare belve. Non ci permette di ragionare. Il silenzio dice più di molte parole. Capita che uno crede di sapere e parla, parla. Come si può essere credibili con parole che rischiano di ferire? Mah.
Poche parole e dette bene al momento giusto. Mi pare un buon motto. Soprattutto per noi credenti chiamati a far risuonare la Parola, quella che sul serio può mettere ordine e creare unità. E' difficile. Tuttavia non dobbiamo perdere il nostro punto di riferimento che è Cristo, con la sua autorità.