Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità,
perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi
annuncerà le cose future (Gv 16, 13).
Mantieniti forte! E' un augurio che spesso ricevo. Forse più riferito alla salute fisica. Io lo estendo alla fortezza interiore. E penso a quelle costruzioni che si edificavano nel medioevo. Grandi castelli inespugnabili. Punti alti, grosse mura, ponti levatoi. Era difficile conquistarli. Tanto meno distruggerli. Ancora oggi, infatti, ne ammiriamo i resti.
Hanno il loro fascino. D'altronde uno dei titoli mariani che mi incuriosisce è, appunto, turris eburnea, torre d'avorio. Maria trova la sua forza abbandonandosi allo Spirito. Proprio come indica il salmista: nel Signore è la mia forza. Egli è anche la roccia sulla quale costruire la casa. Così la nostra vita può essere altrettanto una torre forte ed inespugnabile.
Soprattutto quando tutto va a rotoli. Mi lamento di continuo di non avere tempo. Il Signore ti dà il tempo, mi disse una vecchietta. Eh sì, quante occasioni mi concede. Forse ragiono troppo secondo i criteri degli architetti medioevali. Tutto deve essere perfetto. Per Dio questo significa essere inespugnabili? Mi chiedo. E devo rivedere tutta la mia pastorale.
A partire dal mistero trinitario. Dio è inespugnabile non per la potenza che annienta, ma per l'amore che dona. Lì dove egli appare perdente è testimone di amore vero, quello che non bada a nulla, se non alla pura effusione, senza riserve. E' questo amore che dona continuamente a noi che siamo arroccati nelle nostre certezze.